Corfù

La riscoperta di Corfù

Avevo visitato questa isola greca svariate volte nella mia vita quando lavoravo, come receptionist, sulle navi da crociera e molti itinerari del Mediterraneo prevedevano, come oggigiorno, una partenza dall’Italia verso la Grecia.

Era la tappa in cui avevo il mio giorno libero, perciò scendevo e gironzolavo per la città, Kerkyra in greco, e mi era piaciuta fin da subito, racchiusa dalle sue mura veneziane così possenti, con le botteghe che si aprono in edifici di estrema bellezza, ma sentivo che mancava qualcosa.

Ed il motivo che mi spinse a tornare sull’isola, a Settembre del 2020, era perché sentivo che c’era altro da scoprire, quella terra aveva qualcosa da dirmi.

Decisi, così, di noleggiare un’auto, in questo modo avrei potuto avvicinarmi di più alla vita locale di tutti i giorni, alle persone e ai luoghi nell’entroterra, vedere come vivono, poiché spesso non si riesce a cogliere l’essenza di un paese, rimanendo fermi in un punto soltanto, soprattutto se invaso dai turisti. E Corfu’ è una meta che concentra la propria economia sul turismo, da fine Marzo a fine Ottobre, mentre l’inverno è dedicato al riposo o ad attività legate alla terra, come ad esempio la raccolta delle olive e alla loro lavorazione.

La perla

Paleokastritsa era il luogo dove avevo deciso di alloggiare, su consiglio del mio amico giornalista, il quale mi aveva descritto questo luogo come il punto dove potersi ritirare una volta in pensione e mi ha catturata subito. E’ un vero gioiello, non esiste un centro vero e proprio ma è composta da cinque piccole baie di sabbia e ghiaia, su acque turchesi e cristalline, e colline verdi su cui svetta il Monastero bizantino dedicato alla Vergine Maria, un luogo che consiglio vivamente di visitare per la serenità e pace che infonde. Davanti all’ingresso principale della chiesa, si apre un giardino ricco di fiori colorati curato con amore dai monaci e da qui si ha una vista pazzesca sul mare e le coste vicine.

L’aspetto che più mi ha colpito è stato quando sono salita, su consiglio di Spiro, al paese di Lakones in cima ad una montagna, e da lì si è aperto il panorama sottostante davanti alla baia di Paleokastritsa e quell’immenso verde tutt’intorno, ed ho scoperto che viene definita l’isola più verde di Grecia! Centinaia di cipressi che sputano tra le piantagioni di ulivi secolari, ma quanto è bello questo piccolo pezzo di mondo?

Poi, il contrasto con il monte Pantokratora, a circa 900 metri di altitudine, il punto più alto dell’isola dove è posizionato il Monastero risalente al 1347 verso cui, ancora oggi, si recano i pellegrini e dove la sera del 6 agosto ha luogo la festa più importante dell’isola, gli abitanti dei villaggi vicini si recano con le candele e pile, percorrendo i sentieri. Terreno pieno di pietre, ma tra le colline si innalzano piccole isole verdi, dette “vothines”, dove pascolano le capre, i migliori climbers! Questo è il paradiso per chi ama passeggiare, perché non ci sono piante e pietre a fare da ostacolo e si può raccogliere lo zafferano!

Una sorpresa inaspettata

I colori della natura sono stati il richiamo di questa isola, le tonalità di verde delle colline, quelle di azzurro del mare e le bianche, che si tingono di giallo al tramonto, delle scogliere che si tuffano in acqua.

Era questo quello che mi mancava anni fa.

Il mio consiglio è di non fermarsi mai ad una prima sensazione quando si visita un paese, ma di ascoltare la vocina interiore e se vi sta comunicando qualcosa…ascoltatela ed esplorate.

Ho sempre amato le isole greche, cicladi, ioniche, sporadi, ho navigato tra di esse con la barca a vela … eppure Corfù è una delle più belle in assoluto e che ha offerto di più. Non solo un luogo di mare, spiagge, ma natura, folclore, una città che ha una storia da raccontare grazie alla passione delle genti che la abitano.